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XII - L'INFINITO  

 di Giacomo Leopardi

 

  Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare. 

 

Una festa della poesia che ha attraversato tutto il Paese. Questo è stato “#200infinito”, la giornata dedicata alle celebrazioni per i duecento anni de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi. Migliaia di studenti e cittadini si sono ritrovati in tutta Italia, in piazze, strade, chiostri, istituti scolastici, per unirsi “a distanza” alla Piazzuola del Sabato del Villaggio di Recanati dove oltre 2.800 ragazzi, insieme al Ministro Marco Bussetti e a Olimpia Leopardi, alle 11.30 hanno recitato insieme alcuni dei versi più conosciuti e amati della letteratura italiana.

 

Anche la scuola secondaria Paisiello ha partecipato all'iniziativa: alle 11.30 tutti gli studenti sono usciti nel giardino della scuola per recitare insieme il testo.

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